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1939-1943: la prima fase

2. L'illusione della guerra lampo

Nel 1939 l'Italia si trova in una difficile posizione. Mussolini si era impegnato con il Patto d'Acciaio ad aiutare la Germania in caso di guerra. Mussolini sapeva però che l'Italia non era pronta a una guerra e quindi dichiarò inizialmente la non belligeranza.

Vedendo però le facili vittorie tedesche, con l'invasione della Francia, pensò che fosse il caso di rompere gli indugi e il 10 giugno 1940, prima che Parigi fosse occupata, dichiarò guerra a Francia e Inghilterra, per potersi sedere al tavolo dei vincitori.

L'esercito italiano mostrò subito la sua inadeguatezza. Solo la Marina era all'altezza della situazione ma con scarso carburante.

Con l'entrata in guerra dell'Italia furono subito attaccate dall'Inghilterra le sua colonie nell'Africa Orientale (Etiopia, Eritrea e Somalia) e portate via. Anche la Libia stava per cadere sotto i colpi degli inglesi e se non è stata persa è solo per l'intervento della Germania.

Dal giugno 1940 al giugno del 1941 solo l'Inghilterra era rimasta in guerra contro la Germania e Hitler dopo alcuni tentativi di farla arrendere (con prolungati bombardamenti di Londra e altre città inglesi), decise che era tempo di attaccare la Russia di Stalin (convinta che piegando anche la Russia l'Inghilterra non avrebbe potuto che arrendersi).