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Le rivoluzioni inglesi

Sito: Meta-Apprendisti
Corso: Apprendisti Storici
Libro: Le rivoluzioni inglesi
Stampato da: Utente ospite
Data: giovedì, 2 maggio 2024, 10:12

1. Introduzione

L'Inghilterra del XVII secolo ha una popolazione di 4,5 milioni di persone di cui 500mila solo a Londra.

L'economa prevalente è l'agricoltura (cereali e pastorizia)

Nel secolo precedente si è registrata una notevola evoluzione della struttura sociale indebolimento dell'aristocrazia (lords) e aumento del prestigio della gentry, piccola e media nobiltà nella Camera dei Comuni. I grandi mercanti controllano le città come funzionari.

Si è registrato anche un notevole aumento dei capitali per l'aumento della domanda di lana grezza (in vendita alle Fiandre) e quini delle terre recintate (enclosures) con liberazione della manodopera per le manifatture.

Nel XVII si hanno forti contrasti religiosi. La Chiesa di Stato è quella anglicana con struttura episcopalista (e controllo sociale tramite i suoi vescovi) ma a suo fianco molto seguito è il puritanesimo che si dividono in presbiteriani e congregazionalisti, quindi battisti e quaccheri (pacifisti).

Nel 1603 sale al trono Giacomo I Stuart, figlio di Maria Stuart, re di Scozia, Inghilterra e Irlanda. Di madre cattolica ma re anche di un paese presbiteriano come la Scozia, Giacomo rappresenta la speranza di una conciliazione di tutte e tre le confessioni ma invece preferirà l'anglicanesimo come unica religione. Il puritanesimo diverrà quindi la religione che rappresenta l'opposizione politica del parlamento alle tendenze assolutistiche degli Stuart.

2. Carlo I Stuart e la guerra civile

Nel 1625 succede al trono Carlo I Stuart, il quale, per finanziare le sue guerre contro la Spagna e in difesa degli ugonotti in Francia, ha bisogno del supporto del parlamento.

Nel 1628 il Parlamento chiede al re il riconoscimento della Petitions of Rights che di fatto ribadisce i diritti del Parlamento nei confronti della corona. Carlo I, ottenuti i finanziamenti, chiude il parlamento, nel 1629, e governerà facendone a meno, di fatto governando come fosse un re assoluto.

Per pagare i debiti dello Stato farà uso della Ship Money e per imporre come unica religione l'anglicanesimo si avvale dell'arcivescovo Laud. Quest'ultimo scatenerà, nel 1637, una ribellione scozzese (presbiteriani) che arrivano a occupare Newcastle sbaragliando l'esercito inglese.

Carlo, in difficoltà, convoca il Parlamento (1640) per ottenere finanziamenti. Quest'ultimo, guidato da John Pym chiede garanzie e con l'attività della grande rimostranza chiede al re di cancellare la legislazione degli ultimi 10 anni e la rimozione di Laud e del Duca di Strafford, suo consigliere (condannandolo a morte)..

In un primo momento Carlo chiude il parlamento ma di fronte all'avanzata degli scozzesi e allo scoppio di una rivoluzione anche in Irlanda (1641) è costretto a cedere. Nel 1642 però con un colpo di mano tenta di far arrestare i suoi oppositori in parlamento, cosa che provocherà una guerra civile: da una parte i nobili, dall'altra la borghesia.

Quest'ultima sarà capeggiata da Oliver Cromwell che organizzerà Il New Model Army composto da soli puritani. Il re si rifugia in Scozia ma viene riconsegnato al parlamento il quale chiede al re il controllo dell'esercito, cosa che il re rifiuta e per questo viene condannato a morte (9 febbraio 1649).

Inizia la dittatura di Cromwell che nel 1653 viene nominato Lord Protettore.

Il maggiore concorrente dell'Inghilterra in quel tempo erano le Province Unite alle quali Cromwell propone un trattato di unione commerciale che, essendo troppo vincolante, viene rifiutato. Cromwell allora fa votare un atto di navigazione che di fatto impedisce alle navi olandesi di commerciale con l'Inghilterra.

Cromwell nel 1658 muore e il figlio Richard, che gli succede, rinuncia al titolo e nel 1660 torna la monarchia.

3. La Gloriosa Rivoluzione

Con il ritorno del sovrano Carlo II Stuart finisce l'esperienza della repubblica e del Commonwealth.

Durante il regno di Carlo II in parlamento si delineano due fazioni: tories e whigs. I primi sono i conservatori, sostenitori del potere del re superiore al parlamento e dell'idea che l'unica religione debba essere l'anglicanesimo. I secondo sono per la tolleranza religiosa, per i diritti del cittadino e ovviamente per le prerogative del parlamento.

Con la salita al trono del fratello di Carlo, Giacomo II, 1685, di educazione cattolica, si ha un nuovo tentativo di instaurare una monarchia assoluta che provoca la rivolta dei whighs che invocano come re il marito della figlia di Giacomo, Maria Stuart: Guglielmo d'Orange, nonché governatore delle Province Unite.

Guglielmo, giunto a Londra, viene incoronato re Guglielmo III e getterà le basi per una nuova monarchia a base parlamentare (1688) con l'emanazione della Bill of right del 1689.

Con Guglielmo si ritorna all'ordine ma con alcune importanti novità:

  • libertà religiosa
  • opinione pubblica coinvolta nella lotta politica
  • protopartiti tories e whigs

Caso unico di governo in Europa.

L'Inghilterra viene altresì a essere un laboratorio di una cultura antiassolutistica (Locke) e contrattualistica (Hobbes) ma anche antidogmatica (Toland).

Altro terreno che beneficia del nuovo clima è quello scientifico: si abbandona Aristotele per elaborare modelli conoscitivi sperimentali come quelli di Galilei, Cartesio e Newton.

Il questo periodo l'Inghilterra si inserisce come protagonista assoluta nei commerci internazionali, spodestando l'Olanda, valorizzando le colonie nel Nord America, insediandosi nei caraibi e investendo in nuove rotte mercantili.