Le Guerre di Religione

4. La Gloriosa Rivoluzione

Dal 1649 al 1660 si ebbe una breve fase repubblicana, in Inghiliterra, guidata da Cromwell che portò notevole fortuna all'Inghilterra (gettando le basi per il suo futuro da grande potenza imperiale).

Alla sua morte gli succede per un breve periodo il figlio Richard che però rinuncia e tornò la monarchia degli Stuart, prima con Carlo II e poi, dal 1685, con il fratello Giacomo II.

Quest'ultimo avrà ancora tendenze assolutistiche e cattoliche e per questo, nel 1588, fu chiamato, dal Parlamento, al suo posto Guglielmo D'Orange, marito della figlia di Giacomo II e nipote di quel Guglielmo D'Orange eroe dell'indipendenza delle Province Unite). Quando Guglielmo arriva a Londra, Giacomo II rinuncia al trono e fugge in Francia. Questa fu chiamata la Gloriosa Rivoluzione, per due motivi:

  • Non vi fu spargimento di sangue
  • Dimostrò che per sostituire un re non era neppure necessario ucciderlo, era sufficiente che i suoi sudditi, rappresentati dal Parlamento, non lo riconoscessero più come re: era la vittoria del Liberalismo.

Nel 1689, il nuovo re, col il titolo di Guglielmo III, firma la Bill of Right, importantissimo documento che ancora oggi fa parte della Costituzione inglese e che riconosce numerosi diritti ai suoi sudditi come il diritto di culto, cioè di professare qualsiasi religione (ad esclusione del cattolicesimo, che era pur sempre una religione che aveva come riferimento un altro capo di Stato, il Papa; e l'ateismo, in quanto chi era ateo, senza Dio, era considerato una possibile causa di confusione e mancanza di rispetto delle autorità e delle leggi).