La crisi del '29 e il New Deal di Roosevelt

2. Cause della crisi

Il crollo della borsa, non rappresenta la causa scatenante della crisi economica, ne rappresenta, semmai, il primo segnale. Le sue cause sono da ricercare nelle relazioni economiche e finanziare internazionali nel primo dopoguerra. La prima guerra mondiale, oltre a causare gravi perdite umane e artistiche, frantuma anche l'equilibrio monetario all'interno dell'Europa. Infatti, fino all'immediato scoppio della guerra, le monete dei vari Stati occidentali avevano raggiunto un valore di parità legale, ma durante il conflitto molti Stati avevano ecceduto nell'emissione di carta moneta, che si era svalutata, eccetto gli Stati Uniti che mantennero inalterata la convertibilità in oro del dollaro (Gold Standard), con il quale le altre monete dovettero, poi, confrontarsi. Gli Stati Uniti registrarono un boom ininterrotto dell'economia (salvo nel 1924 e nel 1927) fino all'ottobre del 1929 in quanto essa era stimolata da vari fattori:

1. L'espansione dell'industria edilizia e di quelle collegatele;
2. Innovazioni basate sullo sfruttamento di
nuovi prodotti (per esempio l'automobile) e delle industrie collegate;
3. Sviluppo dell'industria elettrica;
4. La razionalizzazione dei processi produttivi tramite il taylorismo, mirante ad eliminare i tempi morti (catena di montaggio). 

Vi fu un forte aumento del reddito nazionale, non corrisposto da quello della popolazione e, quindi, della forza lavoro. L'America divenne, così, il paese più prospero del mondo e poté concedere prestiti ai paesi europei del dopoguerra.
La maggior beneficiaria fu la Germania, che poté riprendersi rapidamente dal collasso del marco.
Quindi nell'autunno del 1929 gli Stati Uniti, che tenevano in piedi il sistema economico internazionale, permisero alla crisi che li colpì di spargersi a macchia d'olio.