Leibniz

5. La monade

5.1. Materia prima e materia seconda

Anche la materia è costituita di monadi.

Essa non è né sostanza corporea, né sostanza spirituale, ma un "aggregato" di sostanze spirituali.

La materia diviene quindi ad essere infinitamente divisibile cioè divisibile in monadi, ma queste non hanno nulla di corporeo.

Leibniz chiama la materia seconda la materia intesa in questo modo, cioè come aggregato di monadi.

Chiama invece materia prima la potenza passiva (forza di inerzia o resistenza) che è nella monade che insieme alla potenza attiva (o entelechia) costituisce la monade.

Nelle monadi superiori, le anime, la potenza passiva o materia prima è l'insieme delle percezioni confuse che costituiscono ciò che vi è di propriamente finito, cioè imperfetto, nelle monadi spirituali create.

Da un punto di vista metafisico ogni sostanza, una volta creata, non fa che agire poiché non subisce l'azione di alcuna altra sostanza ma si deve aggiungere che, considerando come azione un esercizio di perfezione e come passione il suo contrario, non ci è azione delle sostanze se non quando la percezione diviene distinta.

Le percezioni confuse indicano, per Leibniz, la nostra imperfezione, la nostra dipendenza dall'insieme delle cose esterne, mentre la perfezione viene dai nostri pensieri distinti.

Il corpo degli uomini e degli animali è materia seconda. Questo aggregato è tenuto insieme da una monade superiore: l'anima vera e propria, la monade dominante. Dominante non perché sia qualitativamente diversa, ma solo perché ha un grado di chiarezza superiore.

I corpi seguono le leggi meccaniche, le anime le leggi della finalità. Si ripropone il problema del dualismo mente corpo.