La Nuova Storia

3. La rivista delle Annales

La tradizione che sta dietro alla Nuova Storia risiede nelle "Annales d’histoire èconomique et sociale", rivista internazionale fondata nel 1929 da Marc Bloch e Lucien Febvre.

Scopo di questa rivista fu quello di liberare la storia dalla miopia connessa alla sua natura disciplinare. Inoltre, attraverso essa si desiderò affermare due direzioni innovatrici espresse dai due aggettivi che componevano il titolo della rivista: economica e sociale. Con l'aggettivo “economica” si cercava di ampliare il campo relativo agli studi economici quasi completamente trascurato dalla storia tradizionale; mentre l'uso dell'aggettivo “sociale” era teso a superare gli sbarramenti che separavano la storia dalle scienze vicine a essa, in particolare dalla sociologia. Tra il 1924 e il 1939 la battaglia delle Annales si inasprì contro la storia politica: per gli annalisti questa è da un lato una storia-racconto e dall'altra una storia di avvenimenti, ovvero una storia “evenemenziale” .

In seguito alla seconda guerra mondiale, le Annales e gli storici che ruotavano intorno a essa impressero un ulteriore spinta alla nuova storia. Dopo aver cambiato più volte nome a causa della guerra e dell'occupazione tedesca, dal 1946 la rivista portò un nuovo titolo indicante un ampliamento dei suoi orizzonti: “Annales. Economies – Sociètès – Civilisations”.

Accanto ai tradizionali studi economici e sociali, si ha la comparsa del termine “civiltà” che racchiude in esso “il materiale e lo spirituale”. Marc Bloch nell'“Apologie pour l'histoire ou Mètier d'historien” giustifica l'uso del termine civiltà al plurale: "Abbiamo riconosciuto che, in una società, qualunque essa sia, tutto si lega e si condiziona vicendevolmente: la struttura politica e sociale, l'economia, le credenze, le manifestazioni più elementari come le più sottili della mentalità".I maestri delle Annales conducono un'indagine sull'uso del termine civiltà, distaccandosi dall'uso che ne fa Arnold Toynbee[8] il quale ne fa una confusione di lessico e di pensiero assimilando abusivamente società e civiltà attraverso un metodo comparativo basato su numerosi anacronismi, il ricorso a metafore e una filosofia vitalità.

Obiettivo delle Annales è quello di far comprendere i problemi della storia: “dare una storia non automatica, bensì problematica”. A testimonianza di ciò grande importanza hanno le due opere dei fondatori: "La società feudale" di Marc Bloch incentrata sui modi di vivere e di pensare delle classi sociali, e della storia del potere e dei poteri; "Il problema dell'incredulità nel secolo XVI: la religione di Rabelais" di Lucian Febvre che si focalizza in particolar modo sul centro religioso che ha caratterizzato il XVI secolo. Si parla di una nuova storia che cerca di aprirsi più ampiamente al mondo intero, fuori e contro ogni eurocentrismo.