Glossario della Rivoluzione Russa


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P

Palazzo di Inverno

(Last edited: Sunday, 22 March 2020, 6:48 PM)

Il Palazzo d'Inverno, sorge sul lungoneva del Palazzo, fra la riva del fiume Neva e la Piazza del Palazzo a San Pietroburgo, in Russia. Fu costruito tra il 1730 e il 1837 su progetto dell'architetto italiano Bartolomeo Rastrelli come residenza invernale degli zar. Il Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, in Russia, fu dal 1732 al 1917 la residenza ufficiale degli Zar di Russia. Il palazzo divenne durante la Rivoluzione Russa del 1917, uno dei simboli più importanti dell'oppressione del regime assolutistico zarista. Il palazzo venne costruito con una struttura monumentale, quasi a rappresentare in scala la magnificenza e il potere mitico che aveva l'Impero russo. L'attuale palazzo venne disegnato da diversi architetti, di cui il più notabile fu indubbiamente Bartolomeo Rastrelli, che inaugurò il termine di Barocco elisabettiano per i lavori che svolse proprio qui per conto della zarina Elisabetta di Russia. Il palazzo ha la forma di un rettangolo bianco e verde e si è calcolato che esso dispone di 1.786 porte, 1.945 finestre, 1.500 stanze e 117 armadi. Internamente il palazzo appare ancora oggi come una commistione di elementi barocchi e neoclassici, sino a trionfare nella Grande Cappella Imperiale o nello Scalone d'Onore. I cambi interni delle decorazioni vennero promossi da Caterina II su progetti di Starov e Quarenghi, che alterarono di molto il progetto interno previsto dal Rastrelli. Nel 1905, il palazzo fu teatro dei massacri della "Domenica di sangue", e da questa data la famiglia imperiale prescelse di vivere prevalentemente nel Palazzo di Alessandro a Carskoe Selo, ritornando al Palazzo d'Inverno solo in rare occasioni. A seguito della rivoluzione di febbraio del 1917, il palazzo divenne per un breve periodo sede del governo provvisorio russo, retto da Aleksandr Kerenskij. Successivamente, il palazzo venne occupato dalle guardie rosse dando il via alla nascita del potere sovietico. Attualmente restaurato, il palazzo è parte del complesso di costruzioni che costituiscono il Museo dell'Ermitage. Nel 1837, scoppiò un grande incendio all'interno del palazzo, la cui causa è ancora oggi sconosciuta, ma probabilmente a causa del legno utilizzato in alcune parti del palazzo, a cui proprio il Montferrand stava ponendo rimedio, preferendovi un più solido marmo. Inoltre, nel palazzo, si trovavano lungo le pareti moltissimi camini inutilizzati le cui cappe fungevano però da condotti d'aerazione che spinsero il fuoco sino al tetto della struttura.Una volta localizzato, il fuoco continuò comunque a espandersi nel palazzo, ma molto più lentamente grazie all'intervento delle guardie e al corpo di servitori agenti a sicurezza dello zar. Gran parte del palazzo andò distrutta, lo Zar ordinò la completa ricostruzione delle aree danneggiate nel giro di un anno, il che fu impossibile ma certo il lavoro richiese meno tempo anche per via delle nuove tecniche di costruzione, che consentirono anche di consolidare la struttura. (Eva Ceccanti 5AL)

WINTER PALACE

The Winter Palace was the official residence of the Russian Emperors from 1732 to 1917. Today, the palace and its precincts form the Hermitage Museum. Situated between Palace Embankment and Palace Square, in Saint Petersburg, adjacent to the site of Peter the Great's original Winter Palace, the present and fourth Winter Palace was built and altered almost continuously between the late 1730s and 1837, when it was severely damaged by fire and immediately rebuilt.[1] The storming of the palace in 1917, as depicted in Soviet propaganda art and Sergei Eisenstein's 1927 film October, became an iconic symbol of the Russian Revolution. The palace was constructed on a monumental scale that was intended to reflect the might and power of Imperial Russia. From the palace, the Tsar ruled over 22,400,000 square kilometers (8,600,000 sq mi) (almost 1/6 of the Earth's landmass) and over 125 million subjects by the end of the 19th century.[citation needed] It was designed by many architects, most notably Bartolomeo Rastrelli, in what came to be known as the Elizabethan Baroque style. The green-and-white palace has the shape of an elongated rectangle, and its principal façade is 215 meters long and 30 m high. The Winter Palace has been calculated to contain 1,886 doors, 1,945 windows, 1,500 rooms and 117 staircases. Following a serious fire, the palace's rebuilding of 1837 left the exterior unchanged, but large parts of the interior were redesigned in a variety of tastes and styles, leading the palace to be described as a "19th-century palace inspired by a model in Rococo style". In 1905, the Bloody Sunday massacre occurred when demonstrators marched toward the Winter Palace but by this time the Imperial The family had chosen to live in the more secure and secluded Alexander Palace at Tsarskoe Selo, and returned to the Winter Palace only for formal and state occasions. Following the February Revolution of 1917, the palace was for a short time the seat of the Russian Provisional Government, led by Alexander Kerensky. Later that same year, the palace was stormed by a detachment of Red Army soldiers and sailors—a defining moment in the birth of the Soviet state. It was this turbulent period of Russian history, known as the February Revolution, which for a brief time saw the Winter Palace re-established as a seat of government and focal point of the former Russian Empire. In February 1917, the Russian Provisional Government, led by Alexander Kerensky, based itself in the northwest corner of the palace with the Malachite Room being the chief council chamber. Most of the staterooms were, however, still occupied by the military hospital. (Eva Ceccanti 5AL)


PCUS

(Last edited: Monday, 23 March 2020, 3:32 PM)
Il PCSU di ideologia prettamente marxista,( Partito comunista dell'Unione Sovietica) assunse la propria denominazione definitiva dal 1952 come Partito Comunista di tutta l'Unione Sovietica (bolscevico), mentre fino al 1918 si chiamava semplicemente "Partito Operaio Socialdemocratico Russo" (bolscevico) che però, dopo, dal 1918 al 1925 prese la penultima denominazione definitiva come "Partito Comunista Russo" fino poi ad arrivare all'ultima del 1952 che lo accompagnerà fino alla fine dell'Unione Sovietica. In questo periodo, si rimodellò autonomamente e divenne uno dei principali partiti fautori, non che protagonisti, dei moti rivoluzionari russi a partire dal XX secolo fino alla vera e propria rivoluzione dell'Ottobre 1917, grazie alla quale la Russia stessa, divenne uno Stato Socialista a tutti gli effetti (creando l'URSS intorno al 1922). Questo partito "devastante" ( dal punto di vista politico) divenne inoltre, un fortissimo punto di riferimento del movimento socialista mondiale nell'ambito dell'Internazionale Comunista (1919-1943) e, dopo la vittoria della Seconda Guerra Mondiale, anche nel contesto della guerra fredda. Il nucleo interno del partito, durante i primi anni del '900 pretese di dover essere il solo ed autentico "interprete" dei bisogni della popolazione russa. In più c'è da sottolineare che, il suo apparato centrale e periferico si sovrapponeva di per certo a quello dello stato russo ed era organizzato secondo un rigidissimo centralismo (per quanto riguarda i ruoli dirigenti al suo interno e per l'amministrazione economica e politica del potere del partito stesso), infatti, vediamo la suddivisone della struttura del partito stesso in cinque parti fondamentali che lo caratterizzavano ed erano: il Politburo, il Presidium, la Segreteria, il Segretario Generale di tutto il partito e l'Orgburo. I dirigenti dunque, che presero parte e potere all'interno del partito, elaboravano, infatti, la politica statale, senza alcuna partecipazione "dal basso", e ne imponevano l'applicazione in qualsiasi momento storico o situazione russa importante, dal punto di vista politico e rivoluzionario. Comunque, il PCUS, non aveva assolutamente dei rivali, dato che le altre formazioni politiche, vennero, oltretutto, abolite e lo zarismo non esercitò più alcun richiamo sull'opinione pubblica e ogni altro oppositore del regime,emigrò immediatamente. Legislativamente parlando però, il ruolo centrale del partito nella politica dell'URSS, venne esplicitato effettivamente nella Costituzione Sovietica del 1936 ed in modo ancora più netto in quella del 1977, che pose,infatti, la descrizione della funzione del PCSU tra i principi fondamentali russi dell'epoca. Poi nel 1990 terminò drasticamente il suo dominio politico in tutta la Russia e infatti, nel 1991-1992, cessò la propria attività, nella fase effettiva della dissoluzione eclatante, dell'Unione Sovietica.

ANDREA PANCIOLI  VBSU