Le crociate

Da pellegrinaggi armati a guerre sante.

Si svolgono nell'arco di due secoli (XI-XIII sec) e non sono episodi di un progetto unitario ma episodi distinti dai da molteplici e contrastanti interessi economici giustificati dalla motivazione religiosa. Ma non è possibile comprenderle senza tenere conto della dimensione e della portata delle fede.

Infatti, in un mondo ancora dominato dai particolarismi, le crociate assumono un carattere universale e questo grazie al racconto delle difficoltà incontrate dai pellegrini nel raggiungere la terra santa dopo la conquista da parte dei turchi selgiùchidi della Siria e della Palestina.

Si raccontano di violenze inaudite ai danni dei pellegrini e del mondo cristiano (che non trovano però conferma nelle fonti storiche) che incentivano la cristianità a riunirsi contro gli infedeli ma che rispondo a motivazioni interne al mondo cristiano:

  • l'aspirazione della nobiltà feudale di conquistare nuove terre
  • tentare di recuperare il controllo sulla Chiesa bizantina, autonoma dopo lo scisma del 1054
  • gli interessi economici delle città marinare

Le crociate sembrano più un attacco al mondo musulmano che una difesa da esso.

Il progetto fu lanciato da Papa Urbano II nel 1095 a Clermont che accolse l'appello di Alessio I, imperatore bizantino, per frenare l'avanzata turca verso Costantinopoli: l'appello viene trasformato in una call per l'occupazione e la liberazione del Santo Sepolcro.

L'insegna dei combattenti sarebbe stata una croce rossa su fondo bianco e a tutti i partecipanti la concessione di una indulgenza plenaria (e vantaggi economici ai sopravvissuti). L'appello mosse gli animi delle moltitudini facendo accorrere esponenti delle più varie classi sociali.

La prima crociata (o pre-crociata) di cui si ha testimonianza è quella che viene chiamata crociata dei pezzenti, una moltitudine di poveracci, contadini, cavalieri poveri, in preda a fervore religioso e fanatismo, dalla Francia e dalla Germania commettendo saccheggi e pogrom (soprattutto verso gli ebrei) verso chiunque apparisse contrario alla cristianità. Il tutto fermandosi nel Balcani.

Prima crociata

La prima crociata "ufficiale", organizzata da Urbano II, coinvolse la nobiltà francese e normanna (tra cui Goffredo di Buglione, Tancredi d'Altavilla). 200.000 uomini privi però di un comando supremo e animati soprattutto da sete di conquista testimoniato dal fatto che dopo i primi successi in Asia Minori i nobili partecipanti si preoccuparono di insediarsi nelle nuove terre prima di muovere verso Gerusalemme che fu conquistata dopo un lungo assedio nel luglio del 1099 (dopo massacri di popolazioni inermi).

SI formarono tanti piccoli stati di tipo feudali, tutti vassalli del Regno di Gerusalemme, trono assegnato a Goffredo di Buglione.

Per la difesa dei territori conquistati furono creati ordini monastici guerrieri, tra cui i templari, dei cavalieri di Malta (ancora esistente) e dei cavalieri teutonici.

Le altre crociate

La controffensiva turca non si fece attendere anche perché i feudi furono incapaci di mantenere un controllo della popolazione, essendo il sistema feudale estremamente contrario alla loro storia. Gli stati cristiani caddero uno dopo l'altro. Nel tentativo di frenare questa avanzata turca si organizzarono altre due crociate:

  • La seconda crociata (1147-49) promossa da Bernardo di Chiaravalle, monaco cistercense e poi santo, che coinvolse il re di Francia Luigi XIII e l'imperatore Corrado III di Svevia
  • La terza crociata (1189-92) per riprende Gerusalemme caduta nella mani di Saladino. Al comando si pose Federico I Barbarossa alla cui morte fu succeduto da Filippo II Augusto e Riccardo I Cuordileone che conquistarono la città raggiungendo una tregua con Saladino.
  • La quarta fu indetta da papa Innocenzo III nel 1198 e portò Venezia alla conquista di Costantinopoli, dopo averla saccheggiata nel 1204 e istituendovi l'Impero latino d'Oriente.
  • Altre crociate tra il 1217 e il 1270 (la sesta in particolare con Federico II di Svevia) non portarono nessun effetto particolare.
Risultati

Le crociate possono essere considerate un fallimento se consideriamo che nessuna di esse raggiunse nessuno degli scopi prefissati:

  • La conquista di Gerusalemme fu breve
  • Non vi fu unione nel mondo cristiano per rivalità personali
  • La grande nobiltà che partecipò alle crociate si impoverì perdendo non solo le terre conquistate ma anche le proprie che furono in parte vendute per pagare i debiti

Chi trasse maggior guadagno furono le repubbliche marinare.

Ultime modifiche: giovedì, 5 dicembre 2019, 11:07