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Hegel

Sito: Meta-Apprendisti
Corso: Apprendisti Filosofi
Libro: Hegel
Stampato da: Utente ospite
Data: lunedì, 29 aprile 2024, 19:24

1. Capisaldi del Sistema

Due capisaldi:

  1. La realtà è Spirito infinito
  2. La struttura dello Spirito è Dialettica

1. Spirito infinito

La realtà non è sostanza (ovvero oggetto) ma soggetto (pensiero e Spirito): acquisizione resa possibile dall'Io Penso e dai ripensamenti successivi.

  • Critica a Fichte: l'Io non supera mai il non-Io (essere e dover-essere restano scissi) ma lo allontana all'infinito. Per Hegel questo è un cattivo infinito.
  • Critica a Schelling: l'identità originaria di Io e Non-Io sembra superare questa scissione ma per Hegel è vuota e artificiosa. L'assoluto è come la notte in cui tutte le vacche sono nere.

Per Hegel: Lo Spirito di autogenera, generando ad un tempo la propria determinazione e superandola pienamente.

Lo Spirito è infinito in modo attuale, e l'infinito è il positivo che si realizza mediante la negazione di quella negazione che è propria di ogni finito, è il superamento del finito. Il finito non ha esistenza autonoma, ma ideale all'interno dell'infinito.

Spirito: circolo in cui inizio e fine coincidono in maniera dinamica, il particolare è sempre risolto nell'universale, l'essere nel dover essere, il reale nel razionale.

Tutto ciò che vale per lo Spirito vale per ogni sua singola parte, ovvero ogni singolo momento della realtà (tutti sono indispensabili, perché in tutti lo Spirito si realizza).

2. Dialettica

In questa realizzazione, tre momenti dell'essere:

  1. Essere in sé | Idea | "Logica"
  2. Fuori di sé | Natura | "Filosofia della Natura"
  3. In sé e per sé | Spirito | "Filosofia dello Spirito"

"Tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale è reale"

Impossibile, per Hegel, cogliere immediatamente l'assoluto (col sentimento, la fede, o l'intuizione), per questo bisogna innalzare la filosofia a scienza, grazie al metodo della dialettica (che con Platone aveva valore conoscitivo ma si limitava a innalzare il particolare nell'universale, e che conn Kant aveva valore negativo di sviluppo delle antinomie)

Per Hegel il cuore della dialettica è il movimento a spirale con ritmo triadico:

  1. Astratto
  2. Dialettico
  3. Speculativo

Nel primo l'intelletto astrai i concetti determinati, distingue, separa, de-finisce. Conoscenza che resta chiusa nel finito

Nel secondo la ragione coglie i limiti dell'intelletto. In un primo momento, negativo, smuove la rigidità dell'intelletto mostrando le contraddizioni da superare.

Nel terzo la ragione coglie l'unità delle determinazioni contrapposte. I momento speculativo è la riaffermazione del positivo che si realizza mediante la negazione della negazione. è il momento in cui allo stesso tempo si supera conservando (aufhebung).


2. Fenomenologia dello Spirito

L'uomo con la filosofia può innalzare la sua coscienza all'altezza della ragione per acquisire una "prospettiva assoluta". Può negare e superare la sua finitezza (e della sua coscienza) e da io-empirico farsi Spirito.

Nella Fenomenologia l'uomo-finito non è staccato dall'Assoluto ma ne è parte strrutturale.

La Fenomenologia (dal greco Phainomenon) descrive l'apparire dello Spirito a differenti tappe che, a partire dalla coscienza empirica, sale a livelli sempre più alti (di autocoscienza).

Itinerario composto da 6 tappe:

  1. Coscienza
  2. Autocoscienza
  3. Ragione
  4. Spirito
  5. Religione
  6. Sapere Assoluto
Coscienza

La Coscienza guarda il mondo come altro da sé (consapevolezza della nostra esistenza) e consta di tre momenti:

  1. Certezza sensibile: il particolare appare come verità (esistenza dell'oggetto come diversità, non come ente in sé).
  2. Percezione: l'oggetto appare come sostanza
  3. Intelletto: l'oggetto appare come fenomeno, prodotto di forze e leggi, prodotte dell'Intelletto. La coscienza comprende che l'oggetto dipende dall'intelletto, cioè da se medesima e la coscienza diventa autocoscienza.
Autocoscienza

Tendenza del soggetto ad appropriarsi delle cose e a far dipendere tutto da sé. Esclude da sé ogni alterità, considerando l'altro come un negativo: si scontra dunque con altre autocoscienze.Ogni autocoscienza ha però bisogno delle altre e inizia la lotta.

  1. Distinzione padrone-servo: a) Paura della morte;b)Servizio;c)Dipendenza. 
    Il padrone fa lavorare il servo per sé e disimpara e diventa dipendente. Il servo impara e diventa indipendente (rovesciamento dialettico)
  2. Stoicismo: la coscienza si riconosce al di sopra di signoria e servità e si libera isolandosi però dalla vita e la libertà resta astratta
  3. Scetticismo: Dal distacco del mondo a negazione del mondo
  4. Coscienza infelice: la coscienza si sdoppia in aspetto immutabile (Dio) e mutevole (Uomo). Cerca il suo oggetto nell'al di là diventando irraggiungibile (Ebraismo, Cristianesimo, Dio=Io). Il superamento avviene con una sistesi sul piano della ragione.
Ragione

La Coscienza acquisisce la certezza di essere ogni realtà.

  1. Ragione che osserva la natura: scienza della Natura che si muove nella considerazione della razionalità del mondo. La Ragione cerca il suo altro, sapendo che per trovare se stessa nel suo altro deve passare dall'osservazione all'azione.
    Come nel Rinascimento: inutile ricerca di un Dio trascendente in quanto Dio è nella Natura.
  2. Ragione che agisce: l'autocoscienza si realzza come individuo per elevearsi all'universale
    a) Piacere e necessità (gettarsi nel godimento, scoperta del destino)
    b) Lotta contro il destino
    c) Guida della virtù
  3. Ragione che acquisisce coscienza di essere Spirito:
    a) onesta dedizione ai propri compiti
    b) ricerca di sé delle leggi universali
    c) individuo al di sopra delle Leggi stesse
Spirito

Coscienza che si riunisce alla propria sostenza etica, unità dell'autocoscienza nella perfetta libertà e indipendenza: io che è noi, noi che è io.

  1. Spirito in sé (eticità greca-romana)
  2. Spirito che si estrania (illuminismo)
  3. Spirito che riacquista coscienza di sé
Religione

Autocoscienza imperfetta dell'Assoluto. La forma più alta è il cristianesimo.

Sapere Assoluto

Superamento della forma di conoscenza rappresentativa della religione e che porta al puro concetto.

3. La Logica

Le tappe della Fenomenologia non sono ancora la scienza in tutta la sua compiutezza. Rappresentano il "sapere apparente", "figure". Tutte tolte e conservate fino al raggiungimento del "sapere assoluto" in cui è tolta ogni differenza tra certezza (soggettiva) e verità (oggettiva), tra sapere come forma e contenuto. Sul rapporto di coincidenza tra queste ultime due si svolge la logica.

La logica non è puro organon come per Aristotele ma neppure Logica Trascendentale (studio dei concetti a priori in ottica fenomenica) come per Kant. La Logica è lo studio della struttura dell'intero (in senso dinamico: auto-strutturarsi dell'intero).

Se pensare e essere coincidono (Parmenide) la logica coincide con l'ontologia: il pensiero nel suo procedere realizza il suo contenuto.

Le categorie attraverso le quali si sviluppa la logica possono essere viste come successive definizioni dell'assoluto. La logica è l'esposizione di Dio (elemento puro del Logos) come è nella sua eterna essenza, prima della creazione (non in senso teologico) della Natura,

Il Logos si sviluppa in tre tappe:

  1. Essere
  2. Essenza
  3. Concetto

Logica dell'Essere

La dialettica procede in "orizzontale", mediante passaggi da un termine all'altro.

I momenti sono:

  1. Essere
  2. Non Essere
  3. Divenire

Riassumono tutto ciò che è che può essere pensato e detto. Le categorie della logica di Hegel esprimono già l'Assoluto, a livello via via più elevato.

Logica dell'Essenza

Procede in "profondità", riflettersi reciproco di un termine in un altro, a cercare le radici dell'essere. Dice Hegel sul principio di non contraddizione di Aristotele che esso è un punto di vista unilaterale dell'intelletto, non della ragione. La contraddizione è la molla della dialettica, quindi necessaria.

L’essenza è articolata in tre sezioni che studiano rispettivamente:

  1. l’essenza in quanto appare in se stessa ( Scheint ), ossia nella riflessione in se stessa; 
  2. l’essenza in quanto esce fuori di sé nell’esistenza in cui si manifesta ( Erscheint ), ossia il fenomeno (Erscheinung );
  3. l’essenza in quanto si rivela ( Offenbart ) quale unità di essenza e di fenomeno nella realtà effettiva ( Wirklichkeit ).

Logica del concetto
Il concetto è il risultato del processo logico svolto a partire dalla logica dell'essere e si tratta di un risultato che preesiste al processo stesso. Il movimento dell'essere in se stesso, attraverso la riflessione sulla propria essenza, rivela all'essere nient'altro che la propria natura soggettiva, per cui la logica è scoperta dell'identità di essere e pensiero acquisita per via razionale.

Ciò che permette di connettere l'individualità con l'universalità è il giudizio, dove si esprime l'identità tra soggetto e predicato. Per esprimere anche la loro differenze occorre il sillogismo.

La sintesi di soggettività e oggettività è l'Idea
, cioè la realtà intellegibile nella sua totalità. L'Idea è il Logos, cioè Dio prima della creazione del mondo, l'insieme di tutti i concetti del reale.

hegel logica struttura


4. Filosofia della Natura

Nel trattare la Natura Hegel si ispira più a Fichte che a Schelling e sostiene che la natura è "l'idea nella forma dell'essere altro" e quindi è esteriorità.

Considerata in sé, è l'Idea, ma nel modo in cui essa è, il suo essere non corrisponde al concetto e quindi è contraddizione insoluta. Essa è la decadenza dell'idea da se stessa perché l'Idea nella forma dell'esteriorità è inadeguata a se stessa.

In ogni caso la Natura, nel Sistema, deve trovare un posto.

Le sezioni della Natura sono:

  1. Meccanica
  2. Fisica
  3. Organica

La meccanica considera l'esteriorità, che è l'essenza propria della Natura, o nella sua astrazione (spazio tempo), nel suo isolamento (materia e movimento), o nella sua libertà di movimento (meccanica assoluta).

La fisica comprende la fisica dell'individualità universale, cioè degli elementi della materia; la fisica individuale, sei singoli elementi; dell'individualità totale, cioè delle proprietà magnetiche, elettriche e chimiche della materia.

La fisica organiza comprende gli organismi, ovvero l'individualità soggettiva da cui emerge la coscienza.

hegel natura struttura

5. La filosofia dello Spirito

La filosofia dello Spirito consiste nello studio dell'idea che, dopo essersi estraniata da sé, sparisce come natura per farsi soggettività e libertà, cioè auto creazione e auto produzione.

Anche lo Spirito procede per gradi ma diversamente da quando accade nella natura dove i gradi sussistono l'uno accanto all'altro (mondo vegetale e animale, ad esempio), nello Spirito ciascun grado è compreso e risolto nel grado superiore.

5.1. Lo Spirito Soggettivo

Lo spirito soggettivo è lo spirito individuale, considerato nel suo lento e progressivo emerge dalla natura.

I suoi momenti sono:

  1. Antropologia
  2. Fenomenologia
  3. Psicologia

L'antropologia riguarda l'anima o spiche nei suoi tratti primordiali. Si articola a sua volta in naturale (in armonia con il mondo circostante), senziente (in antitesi con il mondo circostante), reale (riconciliamento) che corrispondono anche alle tre fasi della vita: infanzia, adolescenza, maturità.

La fenomenologia studia lo spirito come coscienza, autocoscienza e ragione (v. opera del 1807)

La psicologia studia lo spirito in senso stretto, cioè nelle sue manifestazioni universali che sono la teoretica, pratica, libertà.


5.2. Lo Spirito Oggettivo

Spirito che si oggettiva in dimensioni sociali concrete (dove lo Spirito trova la libertà).

Le Spirito Soggettivo riguarda l'individuio, quello Oggettivo riguarda la società.

Si dispiega in:

  • Diritto
  • Moralità
  • Eticità

Il diritto è l'insieme delle norme che regolano i rapporti esterni (proprietà - contratto - torto e pena)

La moralità è la dimensione interiore della libertà (delle intenzioni soggettive - v.Kant)

L'eticità è data dalle azioni realizzate concretamente nelle forme istituzionali esistenti e sono:

  1. FAMIGLIA (Amore)
  2. SOCIETA CIVILE (Divisione del lavoro - conflitto)
  3. STATO

La Famiglia si dispiega in 

  • matrimonio 
  • patrimonio 
  • educazione dei figli (dai figli nascono nuove famiglie e quindi la società)

La società civile in

  • Sistema dei bisogni (classi sociali)
  • Amministrazione giustizia
  • Polizia e corporazioni (cerniera tra singolo e Stato)

Con lo Stato si raggiunge il livello più alto di spiritualità oggettiva (compenetrazione di individuo e società). Lo Stato non nasce da un contratto, ma lo precede!

La costituzione razionale è la monarchia costituzionale moderna, con poteri distinti ma NON divisi: legislativo, governativo e principesce (manca la giustizia perché fa parte della società civile)

Al culmine dello Spirito Oggettivo c'è la concezione della Storia. La Storia è ragione, emancipazione. Gli attori della storia non ne vedono il senso ma la storia si avvale di loro (Astuzia della ragione)

5.3. Lo Spirito Assoluto

Lo Spirito Assoluto è il momento in cui lo spirito conosce se stesso nelle forme 

  • dell'arte (intuizione sensibile)
  • della religione (rappresentazione)
  • della filosofia (concetto)

L'arte si articola in 

  • Simbolica (non adeguata, squilibrio tra contenuto e forma)
  • Classica (adeguazione della forma al contenuto)
  • Romantica (nuovo squilibrio tra contenuto e forma)

La Religione è superiore all'arte perché rappresentazione finito e infinito. Riflette l'Idea di Dio:

  • Naturale: Dio sepolto nella Natura, Natura fatta di Spiriti
  • Individualità spirituale: Dio appare in forma spirituale (o umana)
  • Assoluta: Cristianesimo, Dio come puro infinito

Filosofia, perfetta conoscenza di sé, idea che pensa se stessa:

L'attuale punto di vista della filosofia è che l'idea sia conosciuta nella sua necessità. [...] A questo punto è pervenuto lo spirito universale e ogni stadio ha, nel vero sistema della filosofia, la sua forma specifica. Niente si perde, tutti i principi si conservano; la filosofia ultima è difatti la totalità delle forme. Quest'idea concreta è la conclusione dei conati dello spirito, in quasi due millenni e mezzo di lavoro serissimo, per diventare oggettivo a se stesso, per conoscersi.