Dalle origini all'Impero

2. Età monarchica

I primi quattro re

I primi re sono generalmente considerati come figure prettamente mitologiche.

La tradizione attribuisce ad ogni sovrano un particolare contributo nella nascita e nello sviluppo delle istituzioni romane e dello sviluppo socio-politico dell'Urbe. 

  1. Il primo re e fondatore fu Romolo, che avrebbe dotato la città delle prime istituzioni politiche, militari e giuridiche.
  2. Numa Pompilio, il secondo re, è un nome tipicamente italico, di origine osco-umbra. La leggenda lo vuole creatore delle principali istituzioni religiose, tra cui i collegi sacerdotali e istituì anche la carica del pontifex maximus, nonché la suddivisione dell'anno in dodici mesi e la precisa regolamentazione di tutte le feste e le celebrazioni, precisando i giorni fasti e nefasti
  3. Il terzo re, Tullo Ostilio, succeduto subito al precedente, sconfiggendo i Sabini, inizia l'espansione territoriale nel Lazio. 
  4. Il successore Anco Marzio ne proseguì l'opera fondando la prima delle colonie, ossia Ostia.

I re etruschi

L'esistenza storica in particolare degli ultimi tre re (Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo) pare essere accertata, sebbene sia possibile che i due Tarquini siano una duplicazione di uno stesso personaggio. Sotto questi sovrani, la città entrò nell'orbita etrusca ed ebbe una straordinaria fioritura oltre che una forte espansione territoriale.
Viene organizzato anche il sistema elettorale attraverso le curie 

L'ultimo re venne cacciato nel 509 a.C., secondo la tradizione a causa dei suoi atteggiamenti arroganti e del disprezzo verso i suoi concittadini e verso le istituzioni romane: si tratta probabilmente delle conseguenze del decadere della potenza etrusca, della quale Roma approfittò per conquistarsi una maggiore autonomia.

Ordinamento

Al tempo della monarchia, il re veniva eletto dal Senato (autorevole consiglio di anziani). Il re governava ed esercitava il potere politico, giudiziario, militare e religioso. La religione era politeistica e naturalistica (divinità dei campi, dei boschi, delle greggi).

Gli abitanti di Roma erano distinti in tre classi:

  • patrizi (ricchi e potenti, si consideravano discendenti dei fondatori della città),
  • plebei (umili lavoratori, senza diritti politici: non potevano neppure contrarre matrimoni coi patrizi, né trattare affari);
  • schiavi (all'origine prigionieri di guerra, di proprietà dei padroni cui venivano assegnati; si chiamavano liberti se affrancati).