Il patriottismo

Il patriottismo di molti s'espresse in forme artistiche diverse: sul campo di battaglia bisognava esprimere "forza", "agilità" ed "elasticità improvvisatrice", come si legge nel manifesto interventista L'orgoglio italiano del '15, in cui si celebra il genio italiano, e il disprezzo per i "passatisti".

Opera

Balla, Viva l'Italia


Intorno al 1915 i futuristi iniziano a partecipare attivamente alle numerose manifestazioni di piazza in occasione della presa di posizione nel primo conflitto mondiale, che si alternavano in tutta Italia, specialmente a Roma. Balla assiste o partecipa a queste manifestazioni traendone spunti importanti per la sua attività pittorica, rivolgendosi a una comunicazione di tipo prettamente propagandistico e politico-celebrativo. L’interventismo è peraltro un soggetto che appare in questo stesso periodo nei quadri di altri futuristi come Carrà e di altri artisti vicini al futurismo.

Un’opera significativa che incarna chiaramente le idee interventiste di Balla è Forme grido “Viva L’Italia” 1915 olio su tela Roma Galleria Nazionale di Arte Moderna. Il soggetto del quadro e il titolo evocano la dimostrazione interventista del 21 maggio del 1915, guidata dal sindaco di Roma, e organizzata per acclamare il re, il quale dal balcone del Quirinale gridò “viva l’Italia”.

DESCRIZIONE: in Forme Grido Viva l’Italia, le masse ondeggianti sono prese in movimento di risucchio verso il centro del quadro. Lo slancio della forma bianca verso l’esterno appare bloccato sulla verticale da un’altra forma bianca che ne riconduce la spinta all’interno del dinamismo centripeto della composizione. Lungo il margine superiore della tela, una forma blu produce invece un secondo movimento verso l’alto: uno slancio verso il futuro. Balla associa la volontà di coesione sociale a una prospettiva a lungo termine, facendo della scelta della guerra, il sinonimo di un futuro per l’Italia. Questo è il principale messaggio della sua arte-azione futurista.

Ultime modifiche: mercoledì, 13 febbraio 2019, 18:14