Apprendisti Storici

Nella penisola italiana si parla di policentrismo e particolarismo a causa dell'assenza di una autorità centrale e riconosciuta in quanto il potere era un incostante equilibrio tra imperatore, re, signori locali e religiosi.

Il regno d'Italia

Tra IX e X secolo fu significativa l'sperienza di un regno italico indipendente (dalla morte di Carlo il Grosso, 888, al 961) che corrisponde circa al vecchio regno longobardo ma che aveva non carattere nazionale ma feudale. La vita di questo regno fu molto travagliata con il succedersi di molti re italiani e stranieri. Citiamo Berengario II, marchese di Ivrea, che ottenne il titolo di re solo dopo la sua sottomissione al re di Germania (l'ora in poi la storia dei due regni sarà sempre collegata).

Il regno normanno

Con il termine normanni (uomini del nord) si indicano tutte le popolazioni scandinave. 
Inizialmente si stanziano in Francia dove ottengono da Carlo III il permesso di conservare le terre chiamate poi Normandia. Qui si convertono al cattolicesimo accettando il sistema feudale e adottando la lingua dei franchi.

Da qui due direzioni di ulteriori conquiste: verso l'Inghilterra e verso la Sicilia.

Nel sud della penisola ottengono inizialmente alcune concessioni dai principi locali per i servizi prestati come mercenari. In particolare gli Altavilla in pochi anni riescono a impadronirsi di tutta l'Italia meridionale fino all'accordo di Melfi (1059) tra Roberto d'Altavilla e papa Niccolo II:

• Il papa riconosce i possedimenti degli Altavilla (nominandoli duchi)
• Gli Altavilla si sottomettono al papa come suoi vassalli
• Al Papa il principato di Benevento
• La definitiva cacciata dei bizantini dal Sud (con i quali la Chiesa aveva fatto uno scisma pochi anni prima, 1054)

Benché si trattasse di un territorio feudale, gli Altavilla divisero il territorio in circoscrizioni ponendo a capo di essa un delegato regio riuscendo così, almeno in parte, a unificare il controllo del regno nelle mani del re.