Le guerre d'Italia (1494-1516)

 

 

Tra il 400 e il 500 si registra in Italia una lunga serie di guerre tra Francia e Spagna per la conquista della penisola. Un conflitto iniziato già precedentemente dalla guerra tra Pietro III d'Aragona e Carlo d'Angiò per la spartizione del regno di Napoli e che si è esteso su tutta la penisola.

In generale possiamo ravvedere due categorie di cause:

  • politiche: l'Italia è divisa in molti Stati, spesso in contrasto tra loro (nonostante l'esperienza della lega italica)
  • economiche: l'Italia ha dominato la vita economica del medioevo e rappresenta una posizione ghiotta per chi ha mire di espansione nel Mediterraneo.
Carlo VIII

La causa scatenante, in questo caso, è stato Carlo VIII, il nuovo re di Francia, succeduto a Luigi XI nel 1483.

Carlo VIII infatti:

  • rivendica il trono di Napoli che fu degli Angioini, ereditandola dalla nonna paterna, ora sotto gli aragonesi con Ferdinando II.
  • viene per l'occasione invocato dai baroni napoletani che sono avversi agli aragonesi (per la loro politica troppo accentratrice)
  • viene invocato anche dal duca di Milano Ludovico il Moro Sforza, il quale, avendo usurpato il trono al nipote Giangaleazzo Sforza ( dopo avergli fatto da reggente nel 1476 quando aveva 7 anni) ed essendo quest'ultimo parente degli aragonesi, teme che questi ultimi abbiano mire sul ducato di Milano).

La spedizione inizia a settembre del 1494 con 30mila uomini e l'artiglieria (del ducato di Borgogna).

  • scende a Milano, dove viene ovviamente accolto in trionfo da Ludovico il Moro
  • arriva a Firenze dove Piero de Medici si arrende immediatamente (e per questo verrà cacciato dai fiorentini)
  • a Roma si accorda con Alessandro VI per avere il permesso di prendersi Napoli
  • infine arriva a Napoli dove Ferdinando II fugge.

Carlo VIII con questa spedizione dimostra tutta la debolezza della Lega Italica che alla prima occasione si sfalda a causa sia della sua debolezza sia degli interessi contrapposti dei vari principi e signori formalmente alleati.

Solo Venezia ha la forza di organizzare una lega antifrancese, spaventata dall'egemonia dei francesi sulla penisola, e a questa aderiscono anche la Spagna, Massimiliano I imperatore del Sacro Romano Impero, lo stesso Ludovico il Moro e il Papa.

Lo scontro tra Carlo VIII e la lega antifrancese si ha a Fornovo nel 1495 (mentre il re tornava in Francia). Carlo VIII viene sconfitto e si ritira dalla penisola. Muore in Francia nel 1498.

A Firenze, con la cacciata di Piero de Medici (1494) viene ricostituita la Repubblica con la guida di Girolamo Savonarola, a capo di un movimento riformatore, detto dei Piagnoni, contro la corruzione della Chiesa e della famiglia De Medici. I provvedimenti di Savonarola sono spesso a favore dei ceti popolari con l'introduzione, ad esempio, dell'imposta progressiva sul reddito. La reazione del ceto borghese non si fa attendere con la creazione del movimento degli Arrabbiati che chiede l'intervento di Alessandro VI (che scomunica Savonarola, nel 1497 e lo porta sul rogo nel 1498). Gli arrabbiati trasformano Firenze in una oligarchia simile a quella di Venezia.

Luigi XII

La discesa di Carlo VIII ha mostrato tutta la debolezza degli Stati Italiani e il suo successore, Luigi XII, tenterà un'impresa simile: rivendica prima Milano (in quanto parente dei Visconti) e poi punta a Napoli.

Milano viene conquistata grazie all'appoggio di Venezia e Roma (Alessandro VI si fa promettere dei ducati per il figlio Cesare Borgia, detto il Valentino perché da Luigi XII otterrà il ducato di Valentinos).

A Napoli cerca e trova un accordo con Ferdinando I d'Aragona (re di Spagna) per la stipula del trattato segreto di Granada (1500) con il quale Francia e Spagna si spartiscono il regno di Napoli: Puglia e Calabria alla Spagna, il resto alla Francia. Quando il Re legittimi di Napoli, Federico I, scopre il tradimento del cugino Ferdinando, decide di abdicare in favore del re di Francia scatenando la reazione della Spagna e quindi un conflitto con la Francia che termina nel 1504 con l'Armistizio di Lione: Ducato di Milano ai Francesi e regno di Napoli alla Spagna.

Una nuova figura dominerà la politica italiana in questi anni, quella di Cesare Borgia, figlio (illegittimo) del papa Alessandro VI il quale per il figlio cercherà di assicurare possedimenti e titoli nell'Italia centrale. Qui Cesare cercherà di creare un principato trovando l'appoggio anche di Machiavelli nel progetto di una futura unificazione della penisola italiana. Con la morte del padre Cesare Borgia cade in disgrazia.

Nuovo papa è Giulio II (1503), il papa guerriero.

Giulia si prodiga durante la sua carriera di creare leghe di tutti contro tutti:

  • nel 1508 organizza la Lega di Cambrai con Francia, Spagna e Asburgo per contrastare Venezia nei territori emiliano
  • nel 1511 fa la Lega Santa contro l'egemonia francese (con Spagna, Venezia e Inghilterra

Luigi XII minaccia lo scisma contro la Chiesa ma viene sconfitto a Ravenna (1512) e si ritira dall'Italia.

A Milano tornano gli Sforza con Massimiliano (figlio di Ludovico), a Firenze tornano i Medici con Giovanni.

Nel 1513 Giovanni De Medici diventa papa con il nome di Leone X e favorisce una politica diplomatica con le potenze. In particolare è promotore del trattato di Noyon (1516) tra Francesco I, re di Francia (dal 1516) e Ferdinando I di Spagna con il quale si ribadiva l'armistizio di Lione.

Ultime modifiche: venerdì, 27 marzo 2020, 14:11