Il dopoguerra in Europa e nei domini coloniali

La Grande Guerra ha un impatto devastante in tutti i paesi che vi hanno partecipato ma dobbiamo distinguere paesi con una più lunga e solida tradizione liberale (come Francia e Inghilterra) che sopportarono l'ondata di proteste, scioperi e agitazioni sociali, e paesi più deboli (da questo punto di vista) come Italia e Germania dove le istituzioni liberali crollano dando vita a delle dittature.

In generale in tutta Europa si registra una profonda sfiducia verso le rispettive leadership e si ha la forte sensazione che l'Europa abbia perso la leadership mondiale a favore degli Stati Uniti. Questi ultimi, che pure avevano dato impulso per la nascita delle Società delle nazioni poi non vi partecipò (causa il fatto che Wilson nel 1921 perse le elezioni successive a favore del repubblicano Harding).

La Società delle Nazioni fu un grande successo di Wilson e segnò un decisivo passo avanti nella nascita di relazioni diplomatiche internazionali. La nuova organizzazione però non disponeva di forze armate e la cosa impediva la possibilità di imporre le sue decisioni. La sua debolezza però fu data soprattutto dall'esclusione di importanti paesi come la Germania, perché sconfitta, della Russia, isolata internazionalmente, e soprattutto degli USA per volontà, come detto, del successore di Wilson alla Casa Bianca.

Il dominio degli USA era evidente per il fatto che tutti i paesi, vincitori e vinti, dipendevano dai prestiti americani (contartti sia durante che dopo il conflitto, per convertire le industrie locali.

Nel 1919 l'economica Keynes si avvide della situazione economica internazionale e pubblicò un saggio nel quale denunciava il protezionismo doganale e le condizioni di pace imposte alla Germania che avrebbero impedito la ripresa economica di tutta l'Europa.

La riconversione industriale, oltretutto, oltre a essere molto costosa (e quindi richiedendo ingenti prestiti dagli USA) comportò una grossa disoccupazione che portò tra il 1919 e il 1920 al cosiddetto Biennio Rosso, una sorta di rivoluzione diffusa in tutto il continente di ispirazione sovietica (Germania, Italia e soprattutto Ungheria dove il comunista Bela Kun riuscì a instaurare una repubblica sovietica).

D'altra parte si afferma la lotta per l'affermazione dei diritti delle donne. Impiegate durante la guerra in ruoli fino a poco prima appannaggio degli uomini, adesso usati in guerra, non ci stanno a tornare ad essere angeli del focolare e lottano per avere il diritto di voto che in molti paesi ottengono, come Germania 1919 e Inghilterra nel 1928.


Ultime modifiche: martedì, 17 marzo 2020, 13:05