L'Illuminismo

3. Religione

La critica al principio di autorità in campo religioso attacca, di ogni fede, ogni dogmatismo e si appella al principio della tolleranza religiosa.

La religione è prima di tutto un fatto privato e nessun sovrano può imporre ai suoi sudditi quale religione seguire.

Poi eliminando i dogmatismi (cioè le questione dottrinarie non comprensibili alla ragione) di ogni religione resta solo ciò che è razionale, ovvero la necessità dell'esistenza di un Dio creatore (un principio primo, detto anche grande architetto).

Una religione depurata dei suoi dogmi viene chiama Deismo ed è la forma di culto più diffusa tra gli illuministi francesi.

Alcuni filosofi e intellettuali aderirono anche a forme diverse di Ateismo. L'ateismo ricorderemo era stato bandito dalla Bill of Rights inglese del 1689 in quanto si riteneva che l'ateo, non credendo in Dio e quindi in una punizione divina per la propria cattiva condotta, fosse moralmente instabile e inaffidabile. Durante la fase matura dell'Illuminismo francese si sostiene invece che la morale è qualcosa che può essere separata dalla religione: si può essere eticamente corretti anche solo perché, razionalmente, conviene esserlo anche per la vita presente e non solo come premio per una vita futura dopo la morte.