La Grande Guerra (appunti)

1. Le cause remote

Nel 1914 nulla poteva evitare la guerra. A causa di un eccezionale sviluppo industriale erano a disposizione di quasi tutte le nazione europee grandissime quantità di armi micidiali e di flotte militari sempre più agguerrite. 

Dopo decenni di politiche protezionistiche che hanno creato il bisogno delle potenze industriali di colonie da sfruttare per lo sviluppo delle loro economie interne e il conseguenze colonialismo. Il colonialismo è stato "controllato" finché la più importante industria europea, quella tedesca, è rimasta ai margini preferendo, con Bismark, fare da arbitro delle controversie altri. Ma con l'ascesa al trono di Germania di Guglielmo II, Bismark viene licenziato e la Germania diventa una pericolosa concorrente.

Francia e Inghilterra volevano bloccare l'espansionismo tedesco e la sua crescente, inarrestabile egemonia industriale e scientifica.
La Francia voleva la rivincita dopo i fatti d'arme del 1870 e voleva riprendersi l'Alsazia e la Lorena.
L'Inghilterra doveva mantenere il predominio nei mari, minacciata anch'esso dalla Germania.
La Russia, inizialmente alleata di Germania e Austria, non vede bene il tentativo egemonico dell'Austra, alleata tedesca, sui Balcani.
I tre paesi si uniscono quindi in una alleanza, la Triplice Intesa (1907)

La Germania, storica alleata dell'Impero Austro-Ungarico, dal 1881, vede entrare nella sua influenza anche l'Italia di Depretis (bisognosa dei suoi investimenti per la nascente e debole industria italiana). L'Italia di Depretis esce dall'orbita Francia (sua storica alleata durante il Risorgimento) dove fino a quel momento si trovava dopo che la Francia occupò la Tunisia annettendola come colonia, quella Tunisia che anche l'Italia desiderava come colonia.
I tre paesi si uniscono nella Triplice Alleanza (1882), una alleanza difensiva che obbligava i paesi ad intervenire solo se un altro membro veniva attaccato da un altro paese.

Nota: la Triplice Alleanza per l'Italia poté sembrare una rinuncia alle terre rimaste non conquistate dopo la Seconda e Terza Guerra di Indipendenza, in particolare il Trentino e il Friuli Venezia Giulia (con città  importanti come Trento e Trieste).

Le terre irredente italiane dopo l'Unità d'Italia