La Guerra Fredda

6. La Germania divisa

Stalin concesse ai paesi comunisti del blocco orientale europeo pochissima autonomia: tutto la loro politica ed economia dipendeva da Mosca. 

Unica eccezione fu la Jugoslavia del croato Tito, partigiano che aveva guidato la resistenza contro i tedeschi e che quindi aveva liberato il paese PRIMA dell'arrivo dei Sovietici. Tito era del tutto comunista ma cercò comunque di mantenere la stessa distanza sia da USA che da URSS.

La tensione fra USA e URSS si registrarono all'inizio subito in Germania. La Germania era infatti divisa a metà a seconda di dove si trovavano le truppe USA e URSS al momento della liberazione. Ma particolarmente delicata fu la posizione di Berlino. Anche la vecchia capitale fu divisa a metà in Berlino Ovest e Berlino Est, ma la parte occidentale si trovava dentro la Germania est, quindi completamente circondata dalla Germania Comunista.


Proprio Berlino Ovest fu teatro di una durissima prova di forza nel 1948. Stalin decise di occupare anche la parte occidentale e per farlo occupò tutte le strade di accesso. Per rifornire la città gli USA organizzarono un ponte aereo che portò vivere e beni di sopravvivenza alla città per quasi un anno. Stalin nel 1949 si arresa e concesse che si creasse un collegamento via terra tra la parte occidentale della città e la parte occidentale del paese.

Negli anni successivi la Germania Occidentale (RFT. Repubblica Federale Tedesca) conobbe un notevole boom economico che portò il paese ad essere nuovamente il paese più ricco d'Europa. Per questo motivo molti abitanti della Germania Orientale (RDT, Repubblica Democratica Tedesca) cercarono di passare il confine per andare nella parte occidentale. Questo avveniva ovviamente soprattutto a Berlino Ovest. Per impedire questa fuga di massa, proprio a Berlino fu costruito un muro (il Muro di Berlinointorno alla parte Occidentale. Muro perennemente sorvegliato da guardie armate.