Italia post-unitaria

1. Destra Storica

Destra Storica: 1861-1876

Eredi di Cavour, moderati appartenenti alla Aristocrazia terriera (contrapposta alla Sinistra Storica rappresentante invece della borghesia industriale e cittadina).

Sia Destra sia Sinistra sono liberali ed eletti da pochi italiani: Maschi, >25 anni, non analfabeti e con più di 40 lire di imposte annue, ovvero 400mila individui, il 2% della popolazione, il 7% di quella maschile.

Destra e Sinistra NON sono partiti e le elezioni erano uninominali che favorivano duelli tra individualità.

Dopo Cavour, il barone Bettino Ricasoli (1861): quale assetto dare allo Stato? Centrato o decentrato? Si opta per lo stato centralizzato, da cui il nome piemontesizzazione: Italia divisa in province (con prefetto) e comuni (con sindaci nominati dal governo).

L'unificazione viene vista come una conquista, quindi non si apre una costituente ma si applica lo Statuto Albertino.

Imposte la leva militare e la leva scolastica che già provocano molti malumore accompagnati dall'introduzione di pesanti tasse. Numerose rivolte sociali portano al fenomeno del brigantaggio: indivudui, famiglie, villaggi, ex soldati borbonici e anche ex garibaldini si rivoltano dano origine ad azioni di guerriglia contro uno Stato visto come nemico. La rivolta dura dal 1860 al 1865. La represssione si disinteressa totalmente delle cause e porta alla Legge Pica: una legge marziale che reprime con la legge marziale i rivoltosi anche solo se sospettati come tali.

All'indomani dell'unificazione l'economia italiana è fortemente arretrata e le spese di guerra hanno portato il bilancio in rosso. Per riattivarla si applica la ricetta del libero scambio (applicando i dazi piemontesi a tutto il paese) e una forte politica fiscale con lo scopo di raggiungere il pareggio del bilancio affidata a Quintino Sella la cui ricetta fu: 

  • vendita delle terre ecclesiastiche al maggior offerente, ottenendo la maggiore diffusione del latifondo (e tradendo le speranze di una riforma agraria)
  • introduzione della tassa sul macinato (1868) che porterà a una tremenda ribellione con la repressione di Cadorna che provoca 257 morti.

il16 marzo Minghetti annuncia il raggiungimento del pareggio del bilancio. Il paese è spremuto.

Il 18 marzo cade il governo.