Dopo guerra italiano e ascesa del fascismo

2. Ascesa del fascismo

Nel 1921 Giolitti indice nuove elezioni per aumentare la sua base parlamentare. 

Alle elezioni il movimento di Mussolini si presenta con la forma di un partito, il PFN (Partito Fascista Nazionale) dando vita a quello che verrà chiamato Biennio Nero in cui il livello dello scontro si alza maggiormente contro l'organizzazione operaia.

Giolitti propone a Mussolini di entrare nelle sue liste, il quale accetta e che gli permetterà di conquistare 35 seggi in parlamento.

A Mussolini, con lo scopo di fermarne le violenze, viene proposto di entrare nel governo di Giolitti, ma rifiuta perché all'interno del PFN pochi avrebbero capito questa scelta.

Nel Partito Fascista sussistono infatti tre anime:

  • Sindacalismo rivoluzionario delle origini
  • Agraria, conservatrice e clericale
  • Borghesia industriale, che ha il terrore nell'influenza russa nel partito comunista

Visto l'insuccesso delle elezioni per i liberali, il posto di Giolitti al governo fu preso dal socialista Bonomi con il compito di tentare di raggiunge una pacificazione nazionale tra fascisti e socialisti. Mussolini accettò ma la decisione non fu accettata dagli altri gerarchi fascisti come Balbo, Grandi e Farinacci. Fu chiesto un congresso a Roma per mettere Mussolini in minoranza ma questi ottenne la leadership con la promessa di non scioglere lo squadrismo.

L'anima squadrista del fascismo, tra il 27/28 ottobre del 1922 organzzò una Marcia su Roma, occupando, con 50 mila uomini, ferrovie, centrali elettiche e telefoniche. Il nuovo ministro, Facta, chiede lo stato d'assedio per usare l'esercito ma Vittorio Emanuele III si rifiuta e chiama a Roma Mussolini e gli dà l'incarico di formare un nuovo governo.

il 16 novembre il governo si insedia e Mussolini pronuncia il celebre discorso del bivacco.