Dopo guerra italiano e ascesa del fascismo

5. L'antifascismo

La forte repressione comunque non elimintà del tutto il dissenso che continuò a resistere in altre forme. 

Alcuni scelsero di auto esiliarsi per continuare la lotta al di fuori dei confini, come Nitti (in Svizzera), Don Sturzo (in Inghilterra), Turati, Salvemini e Togliatti (a Parigi). I fuoriusciti comunisti ottennero in particolare sostegno dalla Terza Internazionale.

Una esperienza antifascista notevole fu quella di Rosselli e Lussu che diedero vita a Giustizia e Libertà, una proposta di Socialismo democratico e liberale (critico quindi sia del fascismo ma anche dello stalinismo). Nuclei clandestini di questo gruppo nacquero a Torino, Roma e Milano ma caddero vittima di numerosi agguati. I fratelli Rosselli (Carlo e Nello) furono uccisi dal'estrema destra francese su richiesta di Mussolini. 

L'unico antifascista tollerato (e quindi non clandestino) fu Benedetto Croce  il quale codeva di così tanta autorità, anche internazionale, che fu difficilmente attaccabile e potà scrivere il Manifesto degli intellettuali antifascisti, in opposizione a quello simile di Gentile, filosofo ispiratore dell'ideologia fascista e promotore di una riforma della scuola.