Dopo guerra italiano e ascesa del fascismo

8. Politica estera

In politica estera, la revisione dei trattati di Versailles viene rivendicata fin dall’inizio, ma per tutti gli anni Venti Mussolini segue una linea moderata, mantenendo buoni rapporti con la Francia e con l’Inghilterra. 

Dopo il trattato di Rapallo (1920) con il quale aveva ottenuto l'Istria, l'Italia viene delusa per la Dalmazia ma nel 1924 Mussolini ottiene Fiume. Mussolini in generale cerca di estendere la sua influenza sui Balcani e punta sull'Albania che nel 1939 fu occupata e Vittorio Emanuele III ne ottenne la corona.

Nel 1925 l'Italia è protagonista nei trattai di Locarno che vedono la Germania entrare nella Società delle Nazioni.Con il passare degli anni Mussolini, sentendosi più forte, si allontana dagli alleati liberali per guardare ai nuovi fascismi nascenti in est europa (Romania, Bulgaria e Ungheria).

I rapporti con Francia e Inghilterra si rinsaldano nel 1934 a seguito dell'assassinio del cancelliere austriaco Dollfuss da parte dei nazisti e con il quale Mussolini aveva buoni rapporti e quindi mostrandosi oppositore dell'imminente annessione dell'Austria da parte della Germania, con il plauso dei liberali.

La rottura con le potenze democratiche avverrà in seguito all’intervento italiano in Africa per la conquista dell’Etiopia (1935), e alle relative sanzioni economiche comminate all’Italia dalla Società delle Nazioni. Da quel momento, l’avvicinamento alla Germania hitleriana è irreversibile: l’aiuto fornito ai falangisti durante la guerra civile spagnola rinsalda nei due Paesi il senso della condivisione di un “comune destino”; l’“asse Roma-Berlino” nel 1936, l’adesione dell’Italia al patto anti-Comintern nel 1937, il Patto d’acciaio nel 1939 sono tutti passi ulteriori sulla via dell’allineamento italiano all’esasperata aggressività della politica hitleriana. Ancor prima di portare alla catastrofe militare, questo allineamento ha un tragico riflesso sulla politica interna: con le “leggi razziali” del 1938 inizia anche in Italia la persecuzione contro gli ebrei, che vengono esclusi dall’insegnamento, dagli uffici e dalle scuole pubbliche, e a cui sono vietati i matrimoni con i non ebrei.

L'Impero italiano si estendeva adesso sui Balcani (Albania) e in Africa (Eritrea, Etiopia, Somalia, Libia). In tutti questi territori, soprattutto quelli africani, il fascismo mostrò forse la sua faccia più feroce. In Libia, conquistata nel 1911 ma mai pacificata, l'esercito di Graziani condusse una guerriglia spietata, affamando e uccidendo intere popolazioni