Repubblica di Weimar e Nazismo

5. La politica estera

I paesi liberali guardavano con preoccupazione alla ripresa economica della Germania e al suo conseguente riarmo.

Queste intenzioni si manifestano già nel 1933 con l'uscita della Germania dalla Società delle Nazioni.

Nel 1934 il tentativo di annessione dell'Austria con l'uccisione del cancelliere Dollfuss con l'aiuto dei nazisti austriaci. Operazione scongiurata con l'opposizione di Mussolini.

Nel 1935 la Saar torna alla Germania e venne reintrodotta la coscrizione obbligatoria (vietata da Versailles).

Nel 1935 Inghilterra, Francia e Italia firmato un fronte antitedesco (il patto di Stresa) ma che fu breve perché nello stesso anno l'Italia invase l'Etiopia e trovò l'appoggio solo di Hitler.

Nel 1936 Italia e Germania so scoprono alleate anche in supporto del colpo di Stato spagnolo di Franco.

Nel 1937 naque l'Asse Roma Berlino e il Patto Antikominter con il Giappone.

Gli obiettivi primari di Hitler sono tre:

  1. Austria
  2. Sudeti
  3. Polonia 

L'alleanza con Mussolini permise a Hitler, nel 1938, l'annessione dell'Austria.

Per allargare i confini nel territorio dei Sudeti, Hitler gioca d'azzardo, sapendo che gli inglese non vogliono la guerra. Chamberlain coinvolge Mussolini nel patto di Monaco e concede praticamente tutte le regioni ceche alla Germania.

Il terzo obiettivo era la Polonia. "Nessuno muore per Danzica", si diceva e quindi non si aspettava un attacco dall'occidente. Ad Oriente però trova l'alleanza di Stalin con il patto molotov ribbentropp con il quale si sarebbero spartiti la Polonia.