Le scuole elleniche

Nell'Etica Nicomachea la felicità è la vita virtuosa del giusto mezzo del cittadino benestante della Polis.

Con l'età ellenica questa dimensione della polis scompare e il cittadino viene inglobato in un grande impero in cui le posizioni del singolo hanno peso minore nelle decisioni politiche della sua città... dunque la ricerca della felicità non potrà più avere una dimensione politica.

La filosofia in generale muta la sua fisionomia e perde la sua pretesa di universalità concentrandosi sulle questioni morali. La filosofia diventa più una medicina dell'anima, una funziona consolatoria e una guida per la vita buona.

La nuova domanda che accompagna i filosofi ("come vivere?") non ha pretesa di conoscenza teoretica o politica.


Scetticismo

 

 

Quella scettica non fu una vera e propria scuola quanto più una corrente di pensiero che descrive un certo tipo di approccio filosofico alla conoscenza.

Il primo esponente fu Pirrone di Elide il quale più che una filosofia propose uno stile di vita. Partendo dal dubbio socratico, continuando la tradizione cinica, afferma che, poiché nessuna verità è accessibile, è necessario rifuggire da ogni dogmatismo. Questo rifiuto avrà ripercussioni sopratutto in campo etico.

Non si può avere una conoscenza oggettiva della realtà (della realtà al massimo apparenza), essa è radicalmente relativa tanto che neppure che "l'uomo è misura di se stesso" può essere affermato (anche le proprie sensazioni possono essere messe in dubbio).

Quindi, poiché su ogni argomento si possono contrapporre due tesi, meglio fermarsi, sospendere il giudizio: epochè. Raggiunto questo l'uomo raggiunge lo stato virtuoso, esemplificato dall'afasia, il silenzio: impossibilità di pronunciare giudizi dotati di significato, liberazione dal linguaggio e dalle sue gabbie artificiali.

L'afasia è la rinuncia della ricerca inutilmente affannosa di una verità irraggiungibile e quindi un allietarsi con la propria natura umana, soltanto umana.

Epicureismo

 

 

Il fondatore Epicuro di Samo propone una tripartizione della filosofia in tre branche: fisica, logica ed etica, dove quest'ultima è il fine ultimo delle prime due in quanto il fine ultimo di ogni ricerca, teoretica funzionale alla pratica, della felicità.

Fisica

Sostiene Epicuro che una conoscenza errata della Natura può essere causa dei più perniciosi malesseri dell'uomo: l'ansia e la paura. Quindi la conoscenza della natura è strettamente funzionale alla felicità. Non si può essere felici nell'ignoranza perché essa genera paura.

La fisica di Epicuro è sostanzialmente quella atomista di Democrito (Natura=Atomi+Spazio; Atomi infiniti->Mondi infiniti; Anima=Aggregato di atomi) ma con l'aggiunta del principio del Clinamen, ovvero dell'idea che gli atomi possono assumere traiettorie diverse "casualmente". Questo introduce nel rigido determinismo di Democrito un principio di libertà casuale (nessuna legge è eterna).

Anche gli Dei sono fatti di Atomi (poiché fanno parte del Tutto) ma con la sola differenza che sono atomi che non si disgregano e quindi, non necessitano di nulla, non si interessano della vita degli uomini.

Canonica (logica)

La logica di Epicuro è una teoria della mente che afferma che, poiché tutto è atomo, anche la conoscenza è legata ad essi e diventa una affezione dei corpo sull'anima. Gli atomi tramite i loro simulacri formano nei sensi le rappresentazioni, soggettive, che si sovrappongono nella memoria fino alla formazione di idee astratte. Ricorda Epicuro che dal simulacro originale alla rappresentazione sono sempre possibili delle modificazioni e quindi è sempre bene diffidare dei propri sensi e delle proprie percezioni in memoria ma di fidarsi solo di ciò che è evidente.

Etica

E qui arriviamo al fine di tutto. La filosofia è una medicina che ha il compito di curare l'anima da ciò che la turba, ovvero dalle sue paura. La filosofia è chiamata anche tetrafarmaco perché ha 4 funzioni:

  1. Liberare l'anima dalla paura della morte (se l'anima è fatta di atomi, con la morte si ha la dissoluzione di essa)
  2. Liberare l'anima dalla paura degli Dèi (se sono fatti di atomi non si curano degli uomini)
  3. Ricordare che il bene è facile da procurarsi
  4. Ricordare che il male è facile da evitare.

Perché il bene è facile da ottenere? Perché in una dimensione umana dove tutto è fatto di atomi, il piacere è solo l'eliminazione del dolore. A questo proposito Epicuro distingue tre tipi di piacere:

  1. Naturali e necessari - mangiare, bere, dormire
  2. Naturali e non necessari - mangiare bene e tanto, etc
  3. Non naturali (e quindi non necessari) - tutti quelli creati dall'uomo, come il potere e la gloria

Solo i primi sono perseguire perché strettamente necessari alla sopravvivenza e sono facili da soddisfare. I secondi sono pericolosi perché possono dare dipendenza (ma sono ancora naturali). Gli ultimi sono assolutamente da evitare perché costringono l'uomo a cercare la felicità al di fuori della propria natura.

Stoicismo

 

 

Lo stoicismo è la corrente che ha forse avuto più fortuna soprattutto per la sua diffusione anche a Roma. Anche essa si divide in Logica, Fisica ed Etica.

Logica

Il termine fu coniato proprio da uno stoico, Zenone e si divide in tre "momenti":

  1. Teoria della conoscenza
    Ogni conoscenza ha inizio dalla sensazione (impressione degli oggetti sugli organi di senso). Questa crea una rappresentazione sensibile prima e razionale dopo (quando molte rappresentazioni sensibili si accumulano nella memoria). Questo da origine ai concetti (del tutto simile, il processo, a quello epicureo). La conoscenza ha un doppio movimento: passiva, dagli oggetti ai sensi; e attiva: quando l'anima dà il proprio assenso alla comprensione del concetto.

  2. Teoria del significato
    Cos'è un concetto? Per Aristotele era l'essenza di un oggetto, per gli Stoici era un segno linguistico di cui si può fare analisi.
    Di ogni segno abbiamo 3 aspetti: la parola, ovvero il suono o il segno grafico; l'oggetto, il denotato; il significato, detto anche lekton, cioè l'immagine mentale. Quest'ultimo è la vera novità perché del concetto è l'unico aspetto immateriale e può essere dotato di senso compiuto (cioè se hanno valore di verità o meno) oppure no.

  3. Teoria del ragionamento
    Per Aristotele il ragionamento era il sillogismo. Gli Stoici ne approfondiscono uno in particolare, a due soli termini, detto inferenza:

    A->B
    A
    ------
    B

    Non è un sillogismo deduttivo ma apodittico (non dimostrativo). In questa inferenza la conclusione dipende dalla verifica empirica della premessa minore. A differenza del sillogismo aristotelico, questa inferenza, pretende di scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa cioè che non è già contenuto nelle premesse.
Fisica

Nella totalità del reale ci è totale identificazione dell'essere con in corpo il quale è composto da due principi: materia (sostanza inerte) e logos (che gli dà la forma). Ma se è la ragione che dà la forma all'essere, la forma dell'universo è necessaria, e risponde dunque a un ordine razionale immutabile.

Etica

Come in Epicuro anche qui la fisica è funzionale all'etica.

Se l'universo è necessario la libertà non diventa altro che un lasciarsi guidare dalla legge universale per poter vivere in armonia con il cosmo.

Gli stoici chiamano oikeiosis questo sforzo dell'anima di "tornare a casa", di riconciliarsi con la propria natura.

Etica è concentrata dunque sul dovere, sul comando morale di conformarsi all'ordine dell'universo. Farlo è virtù e la conseguenza di questo vivere produce apatìa (indifferenza al dolore) e atarassìa (calma assoluta).

Ultime modifiche: giovedì, 26 marzo 2020, 20:47